Si è tenuta ieri a Roma la III edizione dell’Insurance Summit di Ania
Cambiamenti climatici e innovazione: il contributo del settore assicurativo” è il titolo della terza edizione dell’Insurance Summit di Ania che si è svolto ieri a Roma presso Villa Miani, richiamando esponenti delle authority italiane ed internazionali, accademici e rappresentanti delle imprese di assicurazioni.
Nel suo intervento di apertura, la presidente di Ania, Maria Bianca Farina, ha detto di aver apprezzato “la posizione espressa in sede di Consiglio UE dal Governo sulla riforma di Solvency II” e ha salutato con favore anche “le proposte di modifica adottate dal Parlamento europeo, grazie al pieno coinvolgimento dei parlamentari italiani. Si tratta di modifiche che tengono nella dovuta considerazione le preoccupazioni del settore, in particolare sul volatility adjustment, ora poco efficace per il nostro Paese, offrendo una soluzione legislativa che dovrà continuare a essere fortemente sostenuta dall’Italia durante l’attuale processo di approvazione nel Trilogo fra Parlamento, Consiglio e Commissione”.
Oltre alle tante sfide esterne, l’UE dovrà fronteggiarne molte altre, interne. “Pensiamo all’invecchiamento della popolazione e alla transizione demografica. I tassi di natalità sono in riduzione praticamente in tutta Europa e il tema si sta imponendo come fondamentale per la crescita e la sostenibilità del welfare ovunque nel continente”.
Farina ha poi parlato del grande impatto che avrà l’evoluzione dell’intelligenza artificiale generativa sugli equilibri sociali europei.
Sull’intelligenza artificiale la presidente di Ania ha detto che “la nostra industria può fare da modello in Europa per mostrare come questa nuova tecnologia possa creare valore per l’economia senza diventare motivo di disgregazione e destabilizzazione nella società”. Parliamo di un mercato che potrebbe raggiungere un valore di 1.300 miliardi di dollari entro il 2032 nel mondo. “Non dobbiamo farci paralizzare dalla paura del nuovo: l’IA da sola non potrà mai sostituire l’uomo, che resta al centro. Come già avvenuto con altre innovazioni tecnologiche anche l’IA è solo uno strumento, prezioso, nella nostra industria che può aiutarci nel fare meglio, nell’impiegare meglio le risorse, nell’affiancarci nelle nostre attività quotidiane e potenziare esponenzialmente le nostre capacità”.
L’IA apre a nuovi scenari “che richiedono una regolamentazione per tutelare gli interessi e la privacy delle persone e l’UE si è già mossa in tale direzione. Tuttavia è necessario che le regole non diventino un ostacolo ai processi di innovazione e non portino ad “asimmetrie regolatorie” tra i diversi operatori di mercato”.
La presidente ha aggiunto che l’utilizzo nel settore assicurativo dell’Intelligenza Artificiale potrà portare “benefici e opportunità per tutti, in termini di personalizzazione dei servizi, maggiore accessibilità, più sicurezza, rapidità di acquisto, prezzi più contenuti e, finalmente, minore sottoassicurazione”.
Il presidente dell’Ivass Luigi Federico Signorini ha detto che “cambiamento climatico e invecchiamento della popolazione sono una grande sfida per il mondo delle assicurazioni. Se i rischi si moltiplicano (catastrofi naturali, rischi sanitari, per esempio), è naturale che si accresca il ruolo potenziale delle compagnie assicurative. Se si sapranno offrire prodotti appropriati, equi e adatti alle esigenze del pubblico, se si saprà comunicare in forme efficaci e interagire con la clientela in modo sempre più trasparente nei rapporti e pronto nell’adempimento degli obblighi, lo spazio che si apre per l’attività del settore e per l’adempimento della sua intrinseca funzione sociale sarà notevole”.
Signorini ha poi aggiunto che la riforma dei requisiti di Solvency2 dovrebbe tener conto dei rischi legati all’aumento della leva finanziaria delle compagnie. “Accrescere la leva finanziaria del sistema assicurativo andrebbe nella direzione opposta rispetto a quella compiuta dalla regolamentazione bancaria dopo la grande crisi del 2008, che mise appunto in evidenza i gravi riflessi reali dell’instabilità finanziaria, e richiederebbe dunque una seria riflessione sul rapporto tra rischi e presunti benefici”. Secondo Signorini “nel lungo termine, il miglior contributo a una crescita sostenibile che il sistema finanziario possa dare consiste nella sua solidità e stabilità”.
La revisione della direttiva su Solvency2 porti alla riduzione “dell’eccessivo assorbimento di capitale per il settore assicurativo al fine di liberare risorse per gli investimenti nell’economia reale, mantenendo al contempo una forte protezione degli assicurati”, ha detto il presidente di Generali, Andrea Sironi, aggiungendo che un’altra linea guida da seguire nel dibattito in corso nel “trilogo” è quella di ridurre la burocrazia burocrazia in generale e, in particolare, le segnalazioni eccessive o duplicate. “In tale ottica accogliamo con grande favore la recente dichiarazione della presidente von der Leyen nel suo discorso sullo stato dell’Unione in cui ha annunciato che la Commissione presenterà le prime proposte legislative per ridurre del 25% gli obblighi di reportistica a livello europeo”.

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